
Questo percorso, lungo una strada sterrata percorribile anche con l'auto e, pertanto, ottima anche per le biciclette, parte dalla strada tra Fragaiolo e Valboncione e conduce verso il Monte Faggeto (è il nome con cui a Caprese si indica l'Alpe di Catenaia) a oltre 1000 metri di quota. La prima cosa che si nota, solitaria sulla cima di una collina sulla destra, è la chiesa in rovina di Centosoldi o Censoldo, completamente ricoperta dalla vegetazione. Si tratta dell'antica chiesa di Fragaiolo, che risaliva addirittura al Medioevo.
Era dedicata a San Biagio ma non si sa esattamente l'origine del suo strano nome. Si è ipotizzato che derivi da “Centosoli” per la sua magnifica e continua esposizione al sole. Facendo attenzione alle macerie si può salire sulla sommità di fronte alla chiesa e godere di alcuni bellissimi panorami sulla valle di Caprese, sull'Alpe della Luna, sull'Alpe della Faggeta e, abbarbicato sulle pendici della collina stessa, sul caratteristico paesino di Valboncione. Si possono notare ancora i resti di un grande falò. In realtà si tratta di più falò: ogni anno, per secoli, nella notte del 3 febbraio, giorno di San Biagio, la popolazione di Fragaiolo saliva su questa collina per accendere il grande “lume a San Biagio”. La tradizione sopravvive tuttora ma il falò viene acceso ormai nel paese.
Riprendendo la strada si attraversano castagneti secolari con castagni enormi ed in breve si raggiunge il torrente Camaiano, dalle acque limpidissime. La sorgente è molto vicina e pertanto si tratta di un ruscello. Accanto alla strada lo attraversa un ponte di legno.
La via comincia a salire e si incontra un antico e grandissimo seccatoio per le castagne. Pur essendo la vallata molto stretta mano a mano che si sale il panorama si apre sempre di più. I castagni secolari cominciano a cedere il posto ai faggi ma è questo il punto in cui si arriva alla Celle. Si incontra prima una casa e, più avanti, in un magnifico pianello con castagni grandissimi, un'altra. Queste due case, private e usate tuttora per villeggiatura, sono di origine molto antica, probabilmente qualche secolo: decisamente particolare è la loro posizione a quell'altezza e in mezzo alla foresta, lontanissime dai centri abitati. Di fronte alla seconda casa, più in basso, un gigante della natura: un enorme e secolare castagno, uno dei più grandi dell'Appennino.