
E' un percorso breve e facilissimo (tre ore scarse) che, attraversando i castagneti, porta dalla Lama fino a Trecciano, lungo la via per l'Alpe della Faggeta. L'inizio, dal lato di Lama, è nel gruppo di case delle Bozie. Da qui si discende verso il torrente Camaiano nel punto in cui vi si getta il Fosso Buio: si tratta di un luogo ombreggiatissimo, fresco anche in piena estate.
Di là dal torrente un antico mulino. Seguendo la strada aumenta la quota e ai cerri si sostituiscono i boschi di castagni. Per molteplici fattori, tra cui il cambiamento climatico, la quota in cui crescono i castagni aumenta sempre di più: si dice che una volta questi arrivassero fino alla Lama (500 metri). Durante il percorso si incontrano numerosi e limpidissimi ruscelli che scendono verso il Camaiano, mentre il panorama si apre sempre di più: spicca, abbarbicato su una collina di fronte, il caratteristico paese di Valbancione, con le sue antiche case di pietra disposte a cascata; subito sopra, sulla cresta della collina, le suggestive e solitarie rovine della chiesa di Censoldo, in mezzo al bosco.
Tra i castagneti sono numerosi gli antichi seccatoi nei quali una volta si seccavano le castagne per poi ricavarne farina. Risalgono al Medioevo e, quelli che non sono in rovina, vengono utilizzati durante la castagnatura come riparo o come rimessa per gli attrezzi. Il percorso termina nei pressi di Trecciano lungo la via asfaltata che conduce all'Alpe della Faggeta, proprio alla base della collina, posta sulla sinistra sulla quale sorgeva l'antico castello di Trecciano.